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Prima di illustrare in dettaglio alcune delle "Uniformi Storiche" che hanno caratterizzato la figura del Carabiniere nel corso della sua storia ormai ultrasecolare, vorremmo dare una sintetica presentazione dell'uniforme e delle norme relative alla sua regolamentazione, nonché cenni sull'armamento in dotazione ai vari reparti "del Corpo dei Carabinieri", parte integrante della divisa. Risalgono al 9 agosto del 1814 le prime norme relative alla determinazione delle uniformi. le norme stabilivano che l'uniforme doveva essere costituita da un vestito o giustacorpo, curto tutto bottonato di panno turchino, colletto e paramani bleu celesti e della forma e taglio esatto giusta in ogni unito modello (art.4). Il Regolamento per le uniformi dell'8 novembre 1814 sviluppo in dettaglio le prescrizioni per la divisa dei Carabinieri, che pur essendo simile per panno, colore e foggia a quelle delle regie truppe, avrebbe poi ricevuto le varianti relative al privilegio riconosciuto dal Sovrano al Corpo dei Carabinieri. Il Regolamento, inoltre, stabiliva con precisione anche le misure dei particolari: il colletto sarà alto non meno di un'oncia e mezzo (cioè 7 cm), aperto sotto il mento in modo che lasci vedere la cravatta, che era una lista di stoffa di colore rosso, che avvolgeva il collo. Solo nell'anno successivo fu stabilito che doveva essere nera con l'orlo bianco. Molto precise erano le norme che stabilivano la distanza dei vari bottoni presenti nella giubba e la foggia dei pantaloni "calze". Le calze dovevano essere tagliate assai larghe nel ginocchio affinché il soldato fosse libero di camminare; esse saranno abbottonate sotto il pieno della gamba con due piccoli bottoni ed avranno la cintola alta, saranno di lana color turchino e di quell'altro colore che piaceva a S.M. di determinare. D'inverno, sopra l'uniforme, i carabinieri a piedi indossavano un cappotto di lana turchina molto comodo che scendeva con le falde sin sotto il ginocchio; i carabinieri a cavallo facevano invece uso di un mantello di panno turchino costituito da un cappotto con sovrapposta una mantellina scendente fin sotto il gomito. Va notato che nelle prime dotazioni non risulta l'esistenza della camicia, adottata poi con la determinazione di "sottoveste". Varianti sostanziali all'uniforme vennero apportate con il regolamento del 16 ottobre 1822, il quale dispose in primo luogo "tre sorte di tenuta": di parata (festività solenni, scorte d'onore, eventuali solennità straordinaria locali), dei giorni festivi (domeniche, feste di precetto, feste patronali) tenuta ordinaria (servizi ordinari). L'art. 518 del regolamento stabilì delle variazioni tra le divise degli Ufficiali e quelle dei Sottufficiali e carabinieri in alcuni particolari (cappello, spalline, speroni, ecc....). In merito alle prime armi, parte integrante dell'equipaggiamento, esse consistevano per gli individui del corpo carabinieri a cavallo, in una carabina a "pietra focaia" e una sciabola lunga,; un fucile a "pietra focaia" con baionetta ed una sciabola corta per i carabinieri a piedi. Data la diversità di armamento, diverse erano le buffetterie. I carabinieri a cavallo avevano in dotazione: la cinta di cuoio bianca per la carabina, il cinturone in cuoio bianco per la placca di ottone recante lo stemma del Sovrano, in argento, per la sciabola; la giberna, contenente la polvere da sparo e le palle delle armi da fuoco, con sul coperchio una granata in ottone; l'inseparabile bandoliera, ancora oggi in uso, per il trasporto della giberna, di cuoio bianco con placca di ottone; la rangona in cuoio bianco terminante con un gancio in ferro (crocchio a sosta) cui veniva fissata la carabina. I Carabinieri a piedi portavano, invece: una cintura più lunga in cuoio bianco per fucile; il cinturone in cuoio bianco con la placca in ottone; la giberna; il budriere in cuoio bianco, con placca in ottone recante lo stemma del sovrano, per sciabola corta e baionetta. Sia i Carabinieri a cavallo che a piedi, portavano la bandoliera dalla spalla sinistra al fianco destro, mentre la rangona e il budriere venivano indossati in modo diametralmente opposto. L'uniforme era completata dalle spalline con frange corte e bianche per i carabinieri a cavallo; lunghe e celesti per quelli a piedi. Nel 1833, un nuovo regolamento emanato da Carlo Alberto, limitò le tre tenute a due (grande montatura e piccola montatura). Moltissime furono le varianti negli anni successivi, fino ad arrivare alle innovazioni del 1864 e del 1868, quando furono modificate sostanzialmente le uniformi e istituite quelle dello squadrone Carabinieri del Re formato a Firenze e destinato alla scorta d'onore al corteo Reale previsto per le nozze della principessa Margherita di Savoia con il Principe Umberto. Alla fine del secolo XIX, con l'inizio dell'occupazione dell'Eritrea, fu determinata la composizione delle uniformi coloniali in cotone e di colore bronzo chiaro. Quando al primo conflitto mondiale, i carabinieri vi presero parte indossando il glorioso grigio-verde. Un importante regolamento dell'uniforme fu emanato dal Ministero della guerra nel 1931. Nel regolamento, viene prescritto per gli ufficiali, oltre alle tre uniformi in dotazione, anche l'uso della grande uniforme da cerimonia, da portare nelle cerimonie nuziali, negli spettacoli teatrali e nelle serate danzanti. Per i sottufficiali e militari di truppa fu aggiunta alle tre uniformi già note l'uniforme da fatica, da usare in caserma nelle esercitazioni di marcia e di tiro. Veniva in oltre prescritto:
Una tappa fondamentale nell'evoluzione delle uniformi nel nostro esercito si ebbe con una serie di norme negli anni 1933-34. Dette norme, a firma del sottosegretario alla guerra Gen. C.A. Federico Baistrocchi, vennero gradatamente introdotte anche nelle tradizioni della arma e prevedevano l'abolizione della giubba a collo ritto e rigido, sostituita da una giubba aperta. Tale modifica si integro con la sostituzione del berretto alto con quello di tipo piatto, oltre che l'uso della camicia civile bianca o grigio verde e l'applicazione ad essa della cravatta. Moltissime furono in seguito le modifiche e le integrazioni alle uniformi, alle buffetterie e alle armi dei carabinieri nel periodo compreso dall'inizio della seconda guerra Mondiale (quando essi, per motivi di praticità, tornarono ad indossare la divisa grigio-verde e quella cachi per i reparti operanti in Africa) ai giorni nostri, dove la divisa dei Carabinieri, disegnata con cura, trasmette l'eleganza ed il senso di sicurezza propria della "Prima Arma dell'Esercito" ora Quarta Forza Armata.
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